Il decreto in vigore in Germania dal primo ottobre scorso obbliga i social network con più di due milioni di iscritti a eliminare contenuti diffamatori e offensivi dalle loro pagine. Le piattaforme chiamate in causa avranno tre mesi di tempo a partire da gennaio 2018 per adeguarsi, pena sanzioni che potranno raggiungere i 50 milioni di euro.
Già dallo stesso primo ottobre le società hanno dovuto inoltre nominare un responsabile per le segnalazioni inviate dalla Germania, che dovrà stilare un rapporto ogni semestre qualora le denunce superassero le cento unità.
E’ il primo governo che affronta praticamente un problema culturale e generazionale così radicato come il bullismo, creando uno staff di 50 dipendenti appartenenti al ministero della Giustizia, che avrà il compito di preoccuparsi che la norma venga applicata così come anche di stabilire l’entità delle multe.
Come spiegato dal ministro uscente, Heiko Maas, alla Zeit online “i crimini legati all’odio sono aumentati del 300% negli ultimi anni. Molta gente abbandona esasperata i social network, perché non ne può più. Ma noi intendiamo proteggere anche la loro libertà di opinione”.
Rispetto al primo decreto legge arrivato in Parlamento, i social network saranno esonerati dal dover cancellare anche tutte le copie della pagina o dei post offensivi che circolano in Rete.
Per i contenuti chiaramente illegali come la negazione dell’Olocausto le norme obbligano a cancellare tutto entro 24 ore mentre, per i testi o i filmati più controversi, le verifiche possono durare fino a una settimana.
ESET Italia auspica che anche altri paesi adottino la politica della Germania contro il sempre maggior odio espresso in rete, conseguenza anche della protezione che uno schermo può dare.
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